Ma sei serio?

"Ma sei serio?"

Questo era il messaggio di risposta di Lucio. Luca era incredulo. Sembrava tutto surreale. Non riusciva a credere che fosse vero, eppure doveva esserlo. Paola gli aveva ripetuto le stesse parole quella mattina, appena sveglia, dopo avergliele già dette la sera prima.

La sera prima, nonostante fosse sicuramente alticcia e un po’ sballata, glielo aveva detto con chiarezza. La serata era stata piacevole: il giro nel quartiere a luci rosse, il coffee shop, fumo e birra, e le immancabili french fries al chiosco lungo Rokin. Quel weekend con Lucio, il suo amico di sempre, e sua moglie Paola era, per lui, il weekend con la compagnia perfetta. Paola, quella sera, era sicuramente alticcia e un po’ sballata, aveva sicuramente detto quella frase senza pensarci troppo. Del resto, si era innamorato di lei proprio per la sua pazzia. Quella sera, lei lo aveva detto tanto per dire, una di quelle cose matte che Paola pronunciava senza riflettere troppo

"Paola, ne parliamo domani mattina" - le aveva detto Luca.

Ma niente. Quella mattina, lei si era alzata, lo aveva guardato e lo aveva detto di nuovo, le stesse parole. Ovviamente, Luca non poteva non scrivere subito a Lucio, non poteva aspettare di vederlo alla sala colazione del b&b.

Di cose matte Paola ne aveva fatte tante. Luca, seduto sul letto, fissava l'armadio di fronte a sé, il telefono in mano mentre lo schermo tornava a riposo. Ripensava a quella volta, quando si erano appena sposati, anche se convivevano ormai da tempo. Lui era rientrato a casa, lei era in cucina a preparare la pasta. Andò in bagno, doveva darsi una sciacquata e togliersi gli abiti della giornata, ma non poté fare a meno di notare che i tappeti dei due bagni erano sbagliati. I tappeti blu navy con dettagli bianchi andavano nel bagno a piastrelle azzurre con le salviette color sabbia, mentre quelli salvia andavano nel bagno a piastrelle bianche con le salviette beige. Luca era un ingegnere, e quel suo modo da perfettino non lo abbandonava mai.

"Ho girato i tappeti in bagno, erano invertiti" - disse tranquillamente, raggiungendo Paola in cucina, vestito con la tuta.

Paola, che aveva in mano la pentola per scolare la pasta, si girò verso di lui.

"Adesso basta, sono stanca di questo tuo modo di fare!" - disse, calma, ma con un tono irritato.

Con la pentola ancora nella mani fece due passi verso di lui, si fermò e ne rovesciò il contenuto sul pavimento. L'acqua calda si allargava in una pozza lucida, insinuandosi tra le fughe delle piastrelle e vaporizzando lentamente. I pezzi di pasta erano incollati al pavimento, l'odore di amido si mescola all’umidità del vapore. 

"Beh, mi sembra un po' eccessivo" - commentò Luca, senza perdere il controllo.

Luca pensava ancora a quella scena, sorridendo leggermente mentre lo ricordava. Era diventata una storiella che raccontavano agli amici, e a cui ridevano sia lui che Paola. Ripensando alla storia, immaginava tutte le battute fatte dagli amici a commento di quella situazione. Sì, Paola era proprio matta. Convinto che tutto si sarebbe sistemato, si girò verso di lei cercando un suo sorriso, qualcosa che gli facesse capire che lei stava scherzando. Ma lei lo guardò e ripeté:

"Lucio non lo sa, ma io mi sono innamorata di lui!"

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